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Tutte le tradizioni iniziatiche sono concordi nel descrivere lo stato originario dell’umanità come più prospero e felice, finchè un evento rovinoso, una Caduta, segnò una brusca rottura dell’equilibrio e fu all’origine della storia; da allora, l’umanità non sta progredendo affatto, ma, semmai, sta regredendo.

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Benedetto XVI ha incontrato Fidel Castro nella Nunziatura apostolica dell’Havana. I due sono stai insieme per circa mezz’ora e hanno parlato anche della possibilità di vita extraterrestre e delle implicazioni sociali di un eventuale contatto

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In una recente intervista apparsa sul quotidiano online ilsecoloxix si parla dell’ultima riflessione «La necessità di arricchire le nostre conoscenze» pubblicata da Cubadebate, Avana. Fidel Castro infatti si interroga da tempo sull’esistenza di altre forme di vita nell’universo, e rivela di averne parlato anche con Joaquin Navarro Valls, portavoce di Giovanni Paolo II, prima della visita di papa Wojtyla nell’isola.

Alla domanda, spiega il leader rivoluzionario, Navarro Valls rispose che la Terra è «l’unico pianeta abitato», mentre un sacerdote (del quale non specifica il nome) venuto col portavoce vaticano e che accompagnava il papa nelle messe commentò: «A mio giudizio c’è un 99,9% di possibilità che esista la vita intelligente in qualche altro pianeta».

Fidel Castro possibilista - «A mio avviso la risposta del sacerdote non viola alcun principio religioso e questo argomento rafforza lo status con il nostro Paese». E sottolinea: «Per condividere l’amicizia non si devono condividere per forza le credenze».

Infine la discussione si sposta in ambito scientifico sulle ultime scoperte degli astronomi sul numero di “Super-Terre” che orbitano intorno a «stelle nane rosse» dove potrebbero esistere tracce di vita.

Fidel Castro afferma: «la semplice lettura di queste notizie dimostra la possibilità e la necessità di arricchire le nostre conoscenze, oggi frammentate e disperse. Magari ci porterà a posizioni più critiche circa la superficialità con la quale approcciamo problemi tanto culturali come materiali. Non ho il minimo dubbio che il nostro mondo cambi molto più velocemente di quello che siamo capaci di immaginare».


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