Uno dei limiti ad un viaggio su Marte è il tempo richiesto per arrivarci, stimato intorno ai 3 anni, con una fermata obbligatoria di circa 18 mesi, in attesa di un riavvicinamento delle orbite dei due pianeti,per permettere di tornare a casa.


Ma adesso, da uno scienziato arriva un analisi interessante insieme ad una proposta che potrebbe tagliare drasticamente i tempi per arrivare su Marte, eliminando i carburanti fossili, e riducendo il tempo necessario per il viaggio a soli 39 giorni. Franklin Chang-Diaz, un ex astronauta e fisico del Massachusetts Istitute of Technology(MIT), dice che arrivare al Pianeta Rosso, potrebbe essere un impresa di 39 giorni usando la nuova tecnologia del razzo VASIMR, che adesso è in fase di ultimazione e pronto per il lancio dopo decenni di sviluppo e progettazione. VASIMR sta per Variable Specific Impluse Magnetoplasma Rocket, e sta diventando velocemente uno dei pezzi centrali nella strategia futura della NASA, mentre si guarda intorno per aiuti privati per alleviare i costi dell’esplorazione spaziale.


Il razzo che ha in mente lui,
Chang-Diaz, userebbe l’elettricità per trasformare un combustibile come, idrogeno, elio o deuterio, in gas di plasma riscaldato a 11 milioni di gradi Celsius. Il gas di plasma sarebbe poi incanalato in tubi speciali di scarico, usando campi magnetici per spingere la nave. Questo sistema spingerebbe una nave verso la Luna, o Marte, sempre più velocemente fino ad una velocità estimata di 55 km al secondo, finché i motori non vengono invertiti. Questa rapida accelerazione potrebbe permettere di raggiungere Marte in solo 39 giorni, invece delle attuali stime che prevedono la durata di una missione per Marte intorno ai 3 anni, incluso una fermata forzata su Marte di 18 mesi, mentre gli astronauti aspettano il momento giusto per ripartire per la Terra.


La distanza tra la Terra e Marte, varia tra i 55 milioni ed i 400 milioni di km, in base alle rispettive orbite. L’uso di carburante ionizzato potrebbe avere il beneficio ulteriore di aiutare a creare un campo magnetico intorno alla nave, che la proteggerebbe dalle radiazioni. Alcuni modelli in piccola scala di VASIMR sono già stati creati e testati nel vuoto, grazie ad un accordo con la NASA. Il prossimo grande passo, secondo Chang-Diaz, sarà lo sviluppo in orbita,entro la fine del 2013, di una nave che usi un motore VASIMR; un prototipo di 200 kw, chiamato VX-200.


Nonostante le tante difficoltà da affrontare, Chang-Diaz si dice estremamente ottimista riguardo al futuro di questa tecnologia, indicandola come ideale per il futuro dei satelliti, dei rover e delle missioni nello spazio sia a livello commerciale che di esplorazione scientifica. Chissà, il suo razzo potrebbe addirittura essere la tecnologia che porterà i prossimi astronauti sulla Luna, e poi i primi su Marte.