Nuovi aggiornamenti riguardo il misterioso fascio di luce rilevato sopra piramide di Chichen Itza, in Messico.
Sarebbe soltanto l'effetto causato dal lampo di un fulmine a causare questa strana foto. Ma è comunque diverso rispetto all'altro della Piramide del Sole i 2 fenomeni non posso essere classificati alla stessa maniera.
L'autore dello scatto sarebbe un certo Hector Siliezar di Los Angeles. E la foto risalirebbe al 24 luglio del 2009, fatta durante il suo viaggio in Messico, riferisce il portale Earthfiles.com
Siliezar avrebbe scattato tre foto della piramide di Kukulkán, a Chichen Itza, nella penisola dello Yucatán. E, con grande stupore, quel fascio luminoso - inizialmente non percepito a occhio nudo - sarebbe comparso in una delle foto solo in seguito. Cionondimeno, si tratta di un'immagine degna di nota.
Nuvoloni neri e minacciosi contribuiscono ad accrescere la drammaticità dell'istantanea. «È stato incredibile», dice un'entusiasta Siliezar a Earthfiles.com. «Nessuno, nemmeno le guide turistiche, hanno mai visto qualcosa di simile».
Come sempre però sono piuttosto sorpreso dal fatto che effettacci come questo producano ancora... un certo effetto!!!
Quasi tutti i siti di informazione, anche autorevoli mondiali, hanno dato ampio risalto a quella che appare come una semplice bufala, realizzata anche in modo piuttosto primitivo.
Aggiornamento
Ma analizziamo lo stesso in maniera accurata "la bufala"
La nostra ricerca si è svolta in piu step:
Il primo sull’estrapolazione dei dati di elaborazione del jpg.
Il secondo invece ci ha permesso di approfondire e definire meglio il contesto.
Le foto ritraenti la piramide di Kukulkan a Chichen Itza (Yucatan, Mexico) risalgono al 2009 e l’ autore che abbiamo citato in precedenza è un certo Hector Saliezar.
Come potete leggere dal sito l’ autore afferma esplicitamente che sono state fatte tramite il suo iPhone e per non destare dubbi sulla sua credibilità posta addirittura anche le analisi dei Metadati per ogni foto scattata.
I metadati di una foto (EXIF) sono delle particolari stringhe di testo che vengono salvate automaticamente dai vari dispositivi che scattano le foto nei formati compressi più comuni, direttamente nel file dell’ immagine.
Nei reports (nascosti all’utente e accessibili solamente tramite dei programmi specifici) sono incluse informazioni riguardanti le caratteristiche dell’ immagine, esposizione, etc ma ben più importante è che viene incluso anche il nome del dispositivo (o la marca) che ha effettuato la foto. Nel caso in cui si modifica l’immagine con un qualsiasi programma di editing, allora quest’ultimo sovrascriverà gli EXIF con i propri, specificando dunque il nome del programma e altri dati “sensibili”.
Abbiamo quindi provveduto a far digerire la foto al programma di analisi dei metadati ed ecco il risultato:
Come si può vedere, nell’ultima parte è presente il parametro che indica modifiche sul contenuto dell’immagine, segno che la foto risulta essere ritoccata…
Ma questo basta per associare questa foto ad un fake?
Teoricamente si. perchè quando si trattano certi argomenti è di assoluta importanza l’originalità della prova e questa, purtroppo per lei, non è piu vergine; ma vedendo la questione da un punto pratico, la prova appena mostrata, da sola, non sarebbe sufficiente a classificarla come foto manipolata perchè sostanzialmente in questo modo non viene speigato cio che un potenziale effetto potrebbe aver creato quest’immagine, senza necessità di ritocchi sostanziali…
Ma quella foto, quindi, non è stata creata ad hoc?
No. La situazione in cui viene presentata si, ma la foto d per se può essere originale. Infatti, in seguito ad un ulteriore analisi viene rilevata la data di mofidica della foto ed essa coincide perfettamente con la data menzionata nelle premesse dell’articolo pubblicato da questo sito.
Bel dilemma! Una foto ritoccata recentemente ma che non fu manipolata ai tempi della sua pubblicazione…
L’iphone in questione è infatti dotato di un sensore CMOS, il quale risente di questo effetto e viene montato su tutte le apparecchiature di imaging digitale di largo consumo, tra cui anche iphone.
Ecco qua "l'inspiegabile sistema" artefice della "creazione di tanti altri fasci di luce alieni":
"L’effetto ottico degli scatti eseguiti con smartphone e tablet è conosciuto come rolling shutter ed è dovuto alla bassa qualità dei sensori montati su questi dispositivi, che acquisiscono le immagini pezzetto per pezzetto, dall’alto verso il basso e da destra verso sinistra. L’inquadratura non è dunque catturata tutta nello stesso istante”
Se ci chiedessero se il video appena postato è stato manipolato o meno, di sicuro non potremmo ammettere che esso sia stato manipolato perchè di fatto non lo è, anzi, il video appena proposto è l’espressione reale di quello che si chiama appunto “Rolling Shutter”, ed è di fatto ciò che il sensore cmos è in grado di rilevare in quelle condizioni, per questo molti video inchiesta su questa immagine ritraggono sorridenti tecnici che col sorrisso stampato in faccia ammettono che la foto non è stata ritoccata.
Ora guardate bene la foto e guardate il video postato
Nel video vi è una sorgente di luce stroboscopica che crea di fatto la “confusione” di interpretazione nel sensore ok? E nella foto? Se la guardate bene, dietro c’è…un FULMINE! Ecco la nostra sorgente di luce strobo, un fulmine partito in quel preciso istante che crea di fatto gli stessi presupposti che vi sono nel video della lampadina qua sopra. Nessuna manipolazione, signore e signori, non c’è trucco e non c’è inganno, ma solo una certa dose di malafede ed una tecnologia economica che interpreta male alcuni input. Le manipolazioni, probabilmente sono “servite” solo a rendere l’effetto piu evidente. Ma la foto, non essendo tecnicamente un fake, costituisce una mera strumentalizzazione per il contesto in cui è inserita..
Ecco un altro esempio dell’effetto Rolling Shutter,che ne dite?
Chiaramente ci duole constatare che la notizia è stata in fretta e furia propagata a suo tempo, con le solite menate new age sui nuovi tempi in arrivo e senza verifica alcuna in stile “pettegolame”. Piatto ricco mi ci ficco, troviamo il propagatore delle bufale per eccellenza, il sito Segnidalcielo che ha cancellato l’articolo scaturente, ma ne è rimasta un’ampia traccia in questo pdf che alleghiamo come parte integrante dell’articolo in cui viene mostrata anche la foto di un moscerino/volatile volutamente scambiato per ufo.
Geniale!