Per gli antichi Egizi Iside rappresentava il centro della galassia, nell'aspetto divino di madre della creazione. Essa era la prima materia, l'utero nascosto di tutto ciò che esiste. Incarnava la sorgente dei raggi cosmici, della polvere interstellare e di altri elementi rari che la scienza ha scoperto solo in tempi storici recenti scaturire dal centro del galassia.

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Uno dei segreti dell'antico Egitto è infatti la conoscenza di un Sole segreto al centro dell'universo oltre a quello che noi vediamo. Nel linguaggio alchemico, il centro della galassia è anche chiamato il Sole nero, il Sole nascosto appunto, quello invisibile. E' il Sole segreto che incarna l'eterno femminino, la soror mystica.
Ma torniamo a Iside, la creatrice di tutte le cose.
Il figlio di Iside e del suo consorte Osiride è il divino Horus, raffigurato anche mentre la dea lo allatta al seno. Horus simboleggia il Sole che splende nel cielo. Attraverso questa metafora, il mito egizio ci dice che Iside, il centro della galassia, ha dato la vita al nostro Sole, proprio come il centro della galassia ha dato vita a tutto ciò che esiste.

E questo non può non ricordarci l'Hunab Ku maya.

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Via Lattea

Nel 2004, nel libro Beyond the Big Bang, l'astrofisico Paul A. Laviolette ha esaminato i dati raccolti dalla NASA, dal telescopio orbitante Hubble e da centinaia di altre fonti, e ha elaborato una nuova teoria sulla nascita del nostro Sole e dell'universo. Secondo Laviolette il centro della nostra grande galassia sarebbe una spirale che entra periodicamente in attività attraverso delle esplosioni, e nel periodo di attività esplosiva irradierebbe una continua trasmissione di raggi gamma, impulsi elettromagnetici, polvere interstellare e altri elementi. In sostanza la scienza si starebbe avviando a confermare che tutto ciò che compone la nostra galassia, comprese le stelle, i pianeti, le nebulose e le comete, sarebbe il prodotto di queste forze che si sprigionano dal centro.
Una conclusione che i miti di Iside e Hunab Ku incarnano perfettamente.

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La sonda nasa ulysses

Già nel 1992, la sonda della NASA Ulysses ha rilevato che la maggior parte dell'energia presente nello spazio si origina da questa sorgente a spirale che è nel centro.
Laviolette ha calcolato che l'ultimo periodo di attività della nostra galassia risalirebbe a 13.000 anni fa e che l'esplosione sarebbe durata circa 1000 anni.
Proviamo a calarci in quel momento, proviamo a immaginare cosa avremmo visto se fossimo stati lì nel momento in cui il centro del nostro universo stava esplodendo: l'immensa emissione di luci ci sarebbe apparsa come un gigantesco occhio nel cielo; e tutti i raggi di luce che da esso si sprigionavano forse ci avrebbero fatto associare il centro dell'universo a un enorme utero.
Lo spettacolo di un utero galattico che per un migliaio di anni ha illuminato il cielo notturno potrebbe benissimo essere stato all'origine del mito di Iside, la Grande Madre, l'energia creatrice femminile da cui tutto nasce, l'utero gravido che dà la vita a milioni di Horus, le stelle splendenti nel cielo. Ma Laviolette ci dice che tutto questo sarebbe accaduto 13.000 anni fa.
In quanto madre della creazione, del resto, è molto semplice credere che sia stato durante questa fase esplosiva dell'universo che Iside abbia svelato il suo volto e che poi, al termine dell'intensissimo momento luminoso, quando il centro galattico è tornato allo stato quiescente, Iside si sia trasformata nella nera dea velata.

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Il mito di Iside e il parallelismo con la Vergine Maria

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E' accaduto spesso che gli antichi miti siano sopravvissuti ai popoli che li hanno creati e che, con nomi diversi e con le dovute modifiche, siano entrati nella vita delle popolazioni successive. Così l'Olimpo greco ha dato vita alle divinità romane... Ma alcuni fra questi miti hanno avuto la forza di arrivare fino a noi.

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La storia di Iside, Osiride e Horus molti secoli dopo si ripropone sorprendentemente per i cristiani nella Vergine Maria che dà alla luce un bambino, il salvatore dell'umanità. Attraverso le figure della Vergine Maria e di suo figlio Gesù, colui che illumina tutti gli uomini liberandoli dal buio del peccato e dell'oppressione, il mito della Grande Madre che genera il Sole risorge in epoca moderna.

La Vergine senza "Il peccato originale"

Ma gli insegnamenti dell'antico Egitto, patria di nascita dell'alchimia, avrebbero avuto una forza ancora maggiore: il simbolo della Grande Dea Iside si sarebbe diffuso in tutta Europa, assumendo la forma della madonna nera, una rappresentazione della Vergine Maria e del suo santo bambino con il volto scuro che si ritrova in molte nazioni.

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Spesso le madonne nere sono state ricavate da rocce vulcaniche eruttate dalla profondità della terra, nascendo così dalla stessa materia primordiale di cui è costituito il nostro pianeta: esse simboleggerebbero quindi, nel materiale stesso di cui son fatte, la sostanza originaria su cui si innestano tutte le trasmutazioni alchemiche. Il bambino Gesù che esse tengono in braccio raffigurerebbe, secondo alcune letture, Horus, il figlio di Iside e Osiride. Così, al centro dei misteri della tradizione cristiana potremmo trovare la rappresentazione egizia del centro della galassia che dà alla luce il Sole.

Ma continuiamo con i nostri accostamenti: tanto Iside che la Vergine Maria, come le divinità femminili e il femminile stesso, sono associate alla Luna. Partendo da ciò, molte scuole alchemiche europee hanno adottato il calendario lunare di 13 mesi. Questo calendario ha creato un tredicesimo segno zodiacale, Ophiuchus (Ofiuco), il Serpentario.

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Rappresentazione medioevale della costellazione del Serpentario (Ofiuco)

Situata in perfetta corrispondenza con il centro galattico, tra lo Scorpione e il Sagittario, la costellazione di Ophiuchus era il segno segreto degli alchimisti. Questo tredicesimo segno zodiacale è scomparso con l'avvento del calendario solare romano di 12 mesi, che ha rapidamente sostituito l'antico calendario lunare e galattico, scandendo il tempo dell'epoca moderna.

Così si è compiuta la moderna occultazione della Luna...

Ophiuchus 1Eppure la Terra e la Luna sono un unico sistema: è dalla loro interazione che viene governato il campo magnetico terrestre. La Terra si muove infatti insieme alla Luna nel mare di onde emesse dal centro della galassia e su questo oceano cosmico galleggia. Lo sfarfallamento del nostro pianeta intorno al proprio asse è l'effetto dinamico osservabile delle onde galattiche: possiamo dire, prendendo l'immagine dalla mitologia egizia, che il sistema costituito dalla Terra e dalla Luna danza sul continuo flusso di luce e di energia emessa dal centro della galassia al ritmo profondo del battito del cuore di Iside.
A questo punto dobbiamo ricordare che lo tzolkin, il primo calendario sacro dei Maya, era proprio un calendario lunare, così come lo era il calendario di molte scuole alchemiche europee antecedenti.

E dopo questo avvincente racconto, è bene raccogliere i dati che straordinariamente si intersecano: quando l'orizzonte del nostro cielo lascerà la costellazione dei Pesci per entrare in quella dell'Acquario, e cioè molto probabilmente quest'anno nel 2012, il mondo sarà in bilico; quel giorno la Terra e il Sole saranno allineati con il centro della galassia, da cui la vita stessa proviene; questo centro per gli antichi Egizi è incarnato da una divinità femminile, Iside; verso il femminile, secondo la profezia maya, dovremo rivolgerci per compiere il salto evolutivo al quale siamo chiamati e che l'era dell'Acquario, per sua stessa natura, favorirà.

Fonti Letterarie:

Beyond the Big Bang di Paul A. Laviolette

La Tredicesima Costellazione di Filomena Cecere

Il velo di Iside di Pierre Hadot


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