L’uomo moderno, l’Homo sapiens, è nato in Cina e non in Africa. Inoltre è più vecchio: ha 110 mila anni invece dei centomila dell’africano.


 

L’uomo moderno, l’Homo sapiens, è nato in Cina e non in Africa. Inoltre è più vecchio: ha 110 mila anni invece dei centomila dell’africano. Questa la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Istituto di paleontologia dell’Università di Pechino dopo il ritrovamento di alcuni resti fossili umani nel sud della Cina, nella provincia di Guangxi. Gli studiosi guidati dal professor Jin Changzhu hanno scoperto parti di una mandibola che analizzata ha portato al risultato annunciato con un comunicato della stessa Università. Le conclusioni porteranno sicuramente molte polemiche anche perché il territorio di ricerca delle nostre origini è complesso e in molti particolari sfumato e impreciso. I cinesi hanno dimostrato una certa determinazione nel descrivere i risultati delle analisi che saranno pubblicati sul Chinese Science Bulletin alla fine di questo mese, anche se tutti concordano, e non potrebbe essere diversamente, che le ricerche dovranno continuare.

uomo nuovo cina

Come doveva apparire:ricostruzione grafica del l’Homo sapiens

IPOTESI MULTIREGIONALE – Se tutto ciò sarà confermato rafforzerà in modo significativo l’«ipotesi multiregionale» che alcuni paleontologi vanno da tempo sostenendo per l’origine dell’uomo. Questa dice che i moderni umani sono i discendenti dei primi uomini usciti dall’Africa ma che poi si sono incrociati con le popolazioni che incontravano nelle altre regioni. L’ipotesi contraria vigente invece dice che tutti noi siamo diretti successori dei progenitori africani di centomila anni fa. Le opinioni già si scontrano. Il professor Milfordd Wolpoff dell’Università americana del Michigan si è espresso a favore del risultato cinese. Chris Stringer paleontologo del Natural History Museum di Londra ipotizza che potrebbero essere i resti di un uomo di Neanderthal la cui popolazione sembrava essersi estesa anche verso la Cina. La ricerca di cui riferisce New Scientist comunque continua, in attesa di conferme ulteriori.


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