La NASA si occuperà di una missione simulata particolare: l’atterraggio su un asteroide. La missione NEEMO-15 studierà tre aspetti della missione su un asteroide: come ancorarsi alla superficie, come muoversi su di essa, e qual è il modo migliore per raccogliere dati.


Poiché nessuno sa di preciso com’e’ fatta la superficie di un asteroide, organizzare la missione è piuttosto complicato. Il capo progetto Bill Todd afferma che stanno facendo del loro meglio per immaginare quale situazione si troverebbero ad affrontare degli astronauti che in futuro dovessero atterrare (o forse sarebbe meglio dire “attraccare”) su un asteroide. Al contrario dei corpi celesti grandi come la Luna o Marte, un asteroide ha un’attrazione gravitazionale praticamente inesistente, per cui è necessario escogitare metodi di ancoraggio particolari per mezzi e persone, che permettano di non perdersi nello spazio ma al tempo stesso di spostarsi sulla superficie. Gli ingegneri verificheranno se è meglio posizionare i punti di ancoraggio in linea o a raggiera. I lavori di preparazione sono iniziati il 10 maggio scorso, in vista dell’inizio dei test previsto per ottobre.

Lo studio e la comprensione degli asteroidi, delle loro origini e dei loro movimenti rivestono grande importanza, non solo per la ricerca scientifica ma anche per la vita sulla Terra: esiste infatti la possibilità che alcuni asteroidi contengano minerali preziosi che un giorno potrebbero essere sfruttati, così come esiste la posibilità che in futuro un asteroide entri in rotta di collisione con la Terra e si debba tentare di distruggerlo o deviarlo. Poter far operare direttamente sul posto degli astronauti piuttosto che sonde automatiche costituirebbe un indubbio vantaggio.

Qui di seguito è possibile vedere un filmato che mostra come si è evoluta nel tempo la nostra conoscenza degli innumerevoli asteroidi che popolano il nostro sistema solare.


                                              

Intanto si avvicina alla Terra l'asteroide 2005 Yu55, che "la sfiorerà" l'8 novembre 2011, ma solo in termini astronomici: passerà infatti più vicino a noi di quanto sia la Luna, ma comunque a 200.000 chilometri di distanza. L'atmosfera terrestre, tanto per fare un paragone, è spessa 100 chilometri.


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