L’esistenza di una razza aliena di robot senzienti potrebbe essere non solo possibile, ma inevitabile. In effetti potremmo vivere in questo momento in un universo “postbiologico”, in cui da qualche parte extraterrestri intelligenti si sono scambiati cervelli biologici per quelli artificiali.

La guida è un fattore pragmatico nel desiderio di migliorare la capacità mentale. Esseri extraterrestri possono aver raggiunto un punto in cui la loro evoluzione, dopo aver esaurito il potenziale del cervello biologico, ha adottato un altro passo logico ossia quello di optare per un cervello robotico, dotato di intelligenza artificiale. Questo cervello non è tanto lontano dall’uomo, come si potrebbe pensare. In pochi decenni, la rivoluzione al computer qui sulla Terra ha prodotto supercomputer in grado di eseguire più di un quadrilione di dati al secondo (in accordo ad una ricerca di Hans Moravec, esperto di intelligenza artificiale presso la Carnegie Mellon University, il tasso di vittoria del cervello umano è compreso in una stima che porta ad una velocità massima di 100 trilioni di calcoli al secondo).

Alcuni scienziati ipotizzano che in pochi decenni, si verificherà la cosiddetta Singolarità Tecnologica e armati di macchine con cervelli computerizzati diventeranno senzienti e supereranno l’intelligenza umana. Civiltà dotate di tecnologie anni luce più avanti delle nostre potrebbero aver già sperimentato la Singolarità migliaia o addirittura milioni di anni fa.

E’ probabile che una tale razza robotica esista? Considerate le attuali limitazioni della biologia come la conosciamo e la necessità di migliorare l’intelligenza, direi che le possibilità sono maggiori di 50/50. Detto questo, se esseri postbiologici esistessero, potrebbero non essere interessati a noi tutti.

Il divario tra loro e la nostra mente può essere così grande che la comunicazione sarebbe impossibile oppure si potrebbe considerare che noi siamo troppo primitivi per giustificare la loro attenzione.


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