Dopo un viaggio di oltre 34 anni, la Voyagere è sul punto di lasciare il Sistema Solare per entrare in una regione misteriosa dello spazio dove nessun oggetto costruito dall’uomo è mai stato prima.

La sonda spaziale Voyager 1, che ha viaggiato più di qualsiasi altro oggetto artificiale, fu lanciata dalla Nasa (National Aeronautics and Space Administration) nel 1977 ed ha percorso sino ad ora circa 11 miliardi di miglia. La Voyager 1 fu originariamente progettata per esplorare Giove e Saturno. Dopo aver effettuato una serie di importanti osservazioni, come ad esempio sui vulcani attivi sulla luna di Giove “Io” e nella complessità degli anelli di Saturno, la sua missione, pur ufficialmente conclusa, si è di fatto prolungata. La sonda Voyager 2, intanto, lanciata qualche settimana dopo, ha continuato a esplorare i lontani pianeti Urano e Nettuno.

 

Voyager 1 sta ora esplorando regioni remote del Sistema Solare mantenendosi in contatto radio con la Terra, la Nasa s’aspetta che nei prossimi mesi – ma potrebbero anche essere anni – la sonda possa abbandonare il Sistema Solare e affrontare quel vuoto interstellare che costituisce la gran parte della Galassia. La segue, di poco, la sorella Voyager 2. Come ogni avventura che si rispetti, il viaggio non è stato sempre agevole, l’anno scorso ad esempio, riferiscono alla Nasa, il veicolo era entrato in una sorta di “purgatorio cosmico” dove il vento di particelle elettricamente cariche del Sole ne avevano notevolmente rallentato la corsa.


 

Ora invece si trova in una regione conosciuta come “heliosheath”, ovvero lo strato più esterno del Sistema Solare, dove il vento solare, che può percorrere 16 miglia al secondo, viene rallentato dalla pressione crescente del gas interstellare. Gli scienziati ritengono che questo indichi l’imminente entrata dei Voyager 1 nella regione interstellare dominata da un altro tipo di vento magnetico proveniente da una diversa direzione dello spazio profondo.

La domanda su cosa ci fosse tra le stelle a lungo è stata un tormentone della scienza. Nel XIX secolo gli scienziati avevano ipotizzato l’esistenza di un non ben precisato “etere” che riusciva a veicolare la luce. Successivamente s’è scoperto che né la luce né le onde elettromagnetiche né altri tipi di raggi cosmici  hanno bisogno di alcun vettore per muoversi nello spazio.

Oggi gli astronomi affermano che tra una stella e l’altra c’è semplicemente il vuoto. Un vuoto non totale però, nello spazio interstellare ci sono infatti polvere e particelle cariche (gli ioni) ma il tutto è rarefatto, ovvero è presente ad una densità molto bassa.  Temiamo che non ci sia troppo da vedere, lassù, per le due Voyager.


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