La Teoria della Terra cava è un filone di diverse teorie formulate da pensatori in varie epoche storiche, secondo cui il pianeta Terra sarebbe cavo al proprio interno. Secondo alcune di queste teorie, sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche, che potrebbero a loro volta essere abitate o abitabili.


Questa teoria fu formulata in termini scientifici a partire dal XVII secolo, per essere resa popolare nei secoli successivi da romanzi fantastici che la sfruttavano come artificio narrativo. Pur essendo ampiamente confutata dalla scienza moderna (geologia, geofisica e astrofisica) e quindi relegata alla pseudoscienza, ancora oggi la teoria della Terra cava trova un certo seguito presso alcuni sostenitori di teorie del complotto. Quello che leggerete in questo articolo può sembrare una teoria antica o una credenza di qualche tribù primitiva, ma sembrerebbe che recentemente la Flat Earth Research Society, fondata nell'anno di grazia 1900 da un certo Wilbur Glen Voliva di Zion, Illinois, e la International Flat Earth Society, fondata nel 1888 da Alexander Dowie e ancora attiva a Lancaster, California promulgano lo stesso credo sulla teoria della terra cava.

Mark Harp è uno dei maggiori sostenitori di questa teoria, basata sull’idea fondamentale che la terra (come le altre forme planetarie) è in realtà VUOTA. L’idea è precisamente che ciascuno dei due poli abbia enormi aperture, così che in teoria potreste guardare attraverso la Terra stessa! All’Interno di questa Terra vuota, l'autore afferma che c’è una sfera luminosa, immobilizzata da forze gravitazionali. Ma vediamo nel dettaglio.


All’inizio, circa 4 o 5 miliardi di anni fa, quando la Terra era ancora un’enorme palla di gas supercaldi in rotazione, iniziò gradualmente a contrarsi mentre si raffreddava. Le leggi della fisica richiedono che un gas per condensarsi si debba raffreddare; così, rapidamente la sfera rotante di gas rarefatti ha cominciato a concentrarsi mentre continuava la perdita di calore. La propria forza gravitazionale auto-centrata prese a ridurre il diametro della sfera rotante costituita da materiale in raffreddamento... ma solo per una certa estensione. Questa è la grande distinzione logica tra la vecchia inadeguata teoria di formazione planetaria, la vecchia nozione porterebbe a credere che la contrazione gravitazionale continuò senza arrestarsi finché la Terra divenne una calda massa fusa sotto una furiosa pressione gravitazionale.


Mentre un tale scenario indubbiamente costituisce la norma nell’evoluzione celeste di corpi particolarmente immensi, come è il caso di tutte stelle, non costituisce lo sviluppo finale dei tipici pianeti. Mentre la gravità cerca di condurre tutto il materiale verso il centro, c’è al lavoro una forza opposta, la forza centrifuga. Ad angoli retti all’asse di rotazione, in altre parole ai “poli”, la forza centrifuga era notevolmente più debole che altrove, perciò, benché all’equatore della Terra la forza centrifuga potesse contrastare l’avanzata interna di una massa di circa 12.900 km di diametro, tale forza era notevolmente meno efficace nelle regioni polari, dove la contrazione si arrestava a circa 2250 km. La conseguenza inevitabile di questo compromesso naturale è che il nostro pianeta ha concluso la sua evoluzione e si è solidificato come una sfera cava di 12.900 km, con delle Aperture Polari del diametro di 2250 km.


Basato sui suoi studi della nebulose Harp potè congetturare che il guscio molto spesso della Terra è di circa 1290 km, le Aperture Polari lo attraversano per 2250 km, ed il Sole Centrale, di circa 970 km di diametro, è sospeso gravitazionalmente (il globo incandescente è bloccato dalla gravità nell’esatto centro planetario). A causa dell’enormità e della curvatura molto graduale dell’Apertura Polare, è impossibile osservarla visivamente; questo è come il fatto che non vediamo che la Terra è sferica. La curva è troppo graduale per poterla osservare. In conseguenza della condensazione quasi continua di aria calda interna con aria molto fredda esterna polare, le Aperture Polari quasi sempre sono coperte da uno spesso strato di nubi.


Fino a prova contraria il mondo scientifico a scartato questa teoria come le altre che pubblicheremo successiavamente, resta comunque nostro dovere mostrarvi anche altre possibili interpretazioni.


Fantascenza o
ipotesi verificabile? lascio a voi il compito di giudicare.


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