I Giganti di monte Prama sono sculture nuragiche scolpite a tutto tondo. Spezzate in numerosi frammenti, sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Monte Prama, a Cabras, nella Sardegna centro-occidentale, quando l'aratro di un contadino Sisinnio Poddi riportò alla luce la prima testa di una statua. Le statue sono scolpite in pietra arenaria locale e la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri.

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Dopo quattro campagne di scavo effettuate fra il 1975 e il 1979, i circa cinquemila frammenti rinvenuti tra i quali quindici teste e ventidue busti  vennero custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per trent'anni, mentre alcune tra le parti più importanti vennero esposte nello stesso museo. Dal novembre del 2011 venticinque statue tra guerrieri, arcieri e pugili, insieme a dei modelli di nuraghe, hanno trovato una collocazione stabile presso il Centro di restauro e conservazione dei beni culturali di Li Punti a Sassari. Alla conclusione del loro restauro, la maggior parte dei reperti dovrebbe ritornare a Cabras per l'esposizione museale.

Igiganti

Esse sono finora la più significativa testimonianza dei valori religiosi, guerrieri, etnici e del livello culturale dell'aristocrazia nuragica. Comunque figlie dell'età del bronzo finale e degli sconvolgimenti del 1200 a.C. legati ai Popoli del mare in qualche modo connessi alla Sardegna, la loro datazione rimane incerta. A seconda delle ipotesi i Kolossoi sardi vengono datati dall'VIII al IX o addirittura al X secolo a.C., ipotesi che potrebbero farne fra le più antiche statue a tutto tondo del bacino mediterraneo occidentale, in quanto antecedenti ai kouroi della Grecia antica, dopo le sculture egizie.

Le testimonianze della scultura in Sardegna sono molto antiche. Il più remoto esempio è costituito dalla Venere di Macomer, in stile non finito, datata dall'archeologo Giovanni Lilliu al 3750-3300 a.C

Ritrovamento

Le sculture furono gettate per la maggior parte nella necropoli rinvenuta in località Mont'e Prama, un rilievo di modesta altitudine (50 m s.l.m.) situato in posizione strategica al centro della penisola stessa, un tempo ricoperto da palme nane da cui poi deriverà il suo nome: infatti in lingua sarda prama significa "palma". Soltanto un altro frammento scultoreo precisamente una testa fu ritrovata altrove presso il pozzo sacro di Banatou di Narbolia, a circa 2 km dal nuraghe S'Uraki, poco distante dalla necropoli.

Contesto storico

219px-Testa di_arciereIl periodo esatto nel quale le statue furono scolpite è incerto. Prendendo in considerazione le varie ipotesi fatte dagli studiosi infatti, si abbraccia un lasso di tempo compreso tra il X secolo a.C. e l'VIII sec. a.C., ovvero il periodo tra il Bronzo finale e l'Età del ferro. In ogni caso tali sculture sono ritenute figlie di un'età della trasformazione con salde radici nell'età del tardo Bronzo.Durante il Bronzo finale la società nuragica risulta in veloce trasformazione: non vengono più costruiti nuovi nuraghi, molti vengono abbandonati o trasformati in templi, non si costruiscono più neppure tombe dei giganti anche se molte di loro continueranno ad essere utilizzate nei secoli successivi. Uguale fenomeno si verifica per i pozzi sacri ed altri luoghi di culto, alcuni vengono abbandonati, altri invece mostrano una sostanziale continuità di vita tra l'Età del bronzo finale e l'Età del ferro. Non ci sono invasioni, né segni di guerra tra popolazioni nuragiche, mancano completamente indizi di incendio. Pertanto questi importanti mutamenti vengono attribuiti a fattori interni che a loro volta determinarono un graduale cambiamento e riassetto sociale e territoriale entro la società nuragica stessa.

La pietra e gli eroi

Nel complesso sono statue fortemente stilizzate e di forma geometrica improntate a quello che gli studiosi definiscono lo "stile dedalico", ispirandosi in questo allo stile scultoreo affermatosi in Creta nel VII secolo a.C. le sculture hanno come soggetti pugili, arcieri e guerrieri, tutti in posizione eretta e con le gambe leggermente divaricate. I piedi sono ben definiti e poggiano su solide basi quadrangolari,Le statue originariamente risulterebbero esser state dipinte, in alcune infatti sono state rinvenute tracce di colori; un arciere presenta il torso dipinto di rosso mentre un altro colore rintracciato nei frammenti è il nero.

Dinamiche e considerazioni

pramasA tali generali dinamiche fa inoltre da sfondo l'annoso problema relativo all'identificazione dei Nuragici con gli Shardana, uno dei Popoli del Mare che in qualità di mercenari parteciparono a diversi conflitti contro l'antico Egitto e frequentemente associati alla Sardegna. Gli studiosi sono ancora divisi se ritenere gli Shardana originari della Sardegna o se vi siano giunti successivamente alla loro sconfitta dagli Egizi.

 Il problema della datazione delle statue il dibattito è ancora molto acceso. Le dispute sono alimentate da varie difficoltà relative tanto all'individuazione della data di edificazione, quanto a quella della loro distruzione. Il primo e più generale di tali problemi consiste nel riconoscere se le statue fossero collocate inizialmente sopra la necropoli, o se fossero pertinenti ad un diverso tempio sito in un luogo diverso.


In generale tutti gli studiosi vedono nel complesso di monte Prama l'autocelebrazione di una élite aristocratica nuragica e dei suoi ideali guerrieri ed eroici. Resta il fatto che tutt'oggi gli aspetti da chiarire sono ancora molti, sopratutto di quali capacità erano realmente provviste queste popolazioni?

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