La scorsa settimana, i media di tutto il mondo hanno riportando l'immagine radar sottomarina di un "presunto disco volante", adagiato sul fondo del Mar Baltico, nel Golfo di Botnia, tra Svezia e Finlandia.

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 La scoperta è stata fatta da oceanografi svedesi che stimano in circa 60 metri di diametro la misura dell'oggetto che si trova a 300 piedi di profondità. La scoperta in realtà è dell'estate scorsa quando fu originariamente individuata questa singolare sagoma. Le speculazioni più recenti hanno rinnovato una tempesta di notizie, che sostengono che gli scienziati abbiano trovato qualcosa di simile a un "disco volante classico" e che sono necessarie ulteriori indagini.

 Un'immagine sonar ha mostrato una somiglianza particolare con astronave di Han Solo, il Millennium Falcon dal film "Guerre Stellari". ll mistero si è aggravato in seguito alla scoperta nel corso della settimana scorsa di un piccolo oggetto a forma di disco nelle vicinanze. Entrambe le immagini mostrano segni di trascinamento per oltre 1000 metri di lunghezza. Alcune persone hanno speculato su questi segni di frenata, che suggerirebbero che l'oggetto potrebbe essersi spostato dal suolo come conseguenza dello schianto. Cerchiamo di fare chiarezza.

Prima di tutto è naturale che ritrovare un oggetto sottomarino delle dimensioni di un Jambo, ma più piccole di quella di una nave crei curiosità, specie se la sagoma ricordi vagamente quella di una navicella spaziale. Il sonar però non chiarisce la composizione dell'oggetto in fondo al mare, per quello che ne sappiamo potrebbero essere sedimenti naturali o addirittura fango. Certo anche altro.

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Una delle ipotesi più interessanti nate nel gennaio del 2012 riguardava un tipo di nave progettato nel XIX° secolo da un certo Andrey Popov: ideò e realizzò due navi, la "Novgorod" e la "Contrammiraglio Popov", di forma circolare, con l'obiettivo di renderle piattaforme stabili per l'artiglieria. Le navi circolari di Popov furono un fallimento colossale, tanto da essere considerate tra le peggiori imbarcazioni della storia della marina militare.

"Le informazioni che abbiamo dicono che la più grande di queste navi avesse un diametro approssimativo di 35-37 metri" spiegò Lindberg in una e-mail alla ABC News. "Il disco" ha un diametro di 55-60 metri. Ovviamente c'è la possibilità che i Russi abbiano costruito una nave circolare più grossa, rimasta sconosciuta fino ad oggi. Se fosse questo il caso, avremmo una spiegazione. Credo, invece, che sia più probabile che si tratti di un fenomeno naturale e non di una nave simile alla Novgorod, ma è solo la mia opinione".

L'ipotesi Novgorod è stata recentemente smentita dalle immagini scattate dai sommozzatori. Immagini che, oltre a mostrare una struttura apparentemente simile al cemento, hanno consentito di individuare anche un buco di forma ovale sulla cima della cupola.

Il Mar Baltico è letteralmente un tesoro per la squadre di salvataggio e per i ricercatori. I bassi livelli di salinità del mare contribuiscono a preservare gli oggetti che si depositano sul fondo. In questo momento, sappiamo che circa 20.000 oggetti, soprattutto relitti ed oggetti inabissati nei naufragi giacciono negli abissi del Mar Baltico. Ma potrebbero anche essere il triplo, o addirittura 100mila. 

A meno che gli alieni non siano veramente goffi è improbabile che essi siano in grado di viaggiare per anni luce senza problemi di energia, rotta o gravità e che combinino un solo pasticcio in quelle poche centinaia di metri finali che li condurranno sulla Terra. Tuttavia il mare è un custode sicuro, nessuno può depredare se non con ingenti spese, oggetti di così grandi dimensioni. Quindi visto che sono previste due spedizioni, una dell'azienda Odyssey Marine Exploration, società costituita da ricercatori, scienziati, tecnici e archeologi - con alle spalle almeno 6.300 relitti di navi da trovare inserite nel database, e l'altra capitananta da Peter Lindberg, scopritore originario dello strano oggetto che conta di ritornare con i "rinforzi", dobbiamo solo aspettare

Lo stesso Lindberg fa notare che alcuni osservatori hanno ipotizzato che gli oggetti in questione possono essere piccole navi da guerra russe, costruite a fine del 1800, anche se non risulta che pattugliassero il Mar Baltico in quel periodo. Resta da capire dunque cosa verrà trovato, senza escludere nulla, cadendo nello stesso errore di chi invece ha già un'idea di cosa si trovi sotto le acque del freddo nord.

Sicuramente la forma suggestiva ha fatto deviare il discorso su modelli ufo che nulla avrebbero a che fare con velivoli alieni realmente esisteti, anche solo per il fatto che il famoso Falcon è una creazione umana, non certo un disco volante. Sarebbe buffo insomma che gli alieni, che sicuramente per arrivare fin qui dispongono di tecnologia sofisticatissima, prendessero come modello per il lungo tragitto una creatura partorita dalla mente di un essere umano qualche decina di anni fa.


Aggiornamento

L’aggiornamento è datato 28 Giugno 2012. La nuova immersione dell’Ocean X Team volta a scrutare le pareti esterne e interne del misterioso oggetto (anomalia) trovato nei fondali marini del Baltico, sta dando importanti novità e grande successo a questa missione. Le ultime news giunte dal co-fondatore del Ocean Team Dennis Asberg, parlano di importanti scoperte, come quella proveniente dal Sonar 3D che ha scndagliato la parte interna di questo misterioso oggetto. La foto che vedete di seguito mostra corridoi e stanze interne con pareti  apparentemente lisce.

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Secondo i dati eleaborati ma tutt'ora non confermati 

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"Ipotetica" ricostruzione dell'oggetto

Esisterebbero delle cavità-come corridoi e stanze con pareti lisce all’interno dell’oggetto.

- Le pareti dritte e lisce in alcune zone possiedpno molti angoli retti.

- Ci sono formazioni visibili sulla parte superiore dell’oggetto, che sono fissati a un angolo di 90 gradi e sembrano passaggi o alla più vaghe delle ipotesi a pareti.


Cosa si cela, quindi, sul fondale del Baltico?

La realtà dei fatti sarà sempre e comunque difficile da stabilire a meno che la ricerca non venga svolta con criteri e metodologie severamente scientifici. Criteri che, nel caso si trattasse davvero di un ritrovamento capace di sconvolgere la storia dell'uomo, contribuirebbero a rendere tutto credibile e verificabile. 
Per quanto riguarda la credibilità della missione stessa, c'è chi ha motivi per ritenere l'intera spedizione un'abile trovata pubblicitaria, dato che di scienza si sente parlare poco. La Ocean Explorer si occupa del recupero di relitti di navi antiche e recenti; anche se ha ottenuto parecchio successo negli ultimi anni, la sua occupazione principale non è quella di fare scienza, ma ottenere denaro e pubblicità per finanziare la successiva spedizione di recupero. 
C'e chi, invece, per motivi altrettanto validi, crede che il Baltico possa riservare sorprese sconvolgenti, e che questa recente scoperta rappresenti soltanto la cima dell'iceberg. Solo pazienza, serietà e metodo potranno condurci alla spiegazione dell'anomalia del Baltico, che si tratti dell'ennesima bufala?

Gli esploratori oceanici che avrebbero scoperto l'enorme oggetto dalle forme enigmatiche sul fondo del Mar Baltico si stanno prendendo un mucchio di tempo per capire di cosa si tratta. Un tempo sospetto, direbbe qualcuno. I subacquei svedesi, che si fanno chiamare Ocean Team X, spiegano che l'oggetto sta producendo interferenze elettriche che rendono inutili i loro tentativi di indagare. "Tutto ciò che è elettrico là fuori addirittura il telefono satellitare  ha smesso di funzionare quando eravamo sopra l'oggetto", ha detto Stefan Hoberborn subacqueo del team in un comunicato X Ocean press. "E poi siamo arrivati a circa 200 metri di distanza e si è riacceso, ma tornati sopra l'oggetto non ha funzionato per l'ennesima volta"
Ricostruzioni che non convincono. Se prima la truffa era l'ipotesi più probabile ora sembra certa.


Gli esperti dicono...

Come risultato fin'ora, c'è ancora una sola immagine sonar di 200 metri e larga 60. Secondo gli esperti nel campo dell' "imaging remote", tuttavia, l'immagine è "priva di risoluzione, dettaglio e quantificazione", presenta poi "numerosi artefatti di elaborazione" e si presenta come una navicella spaziale solo perché ha una forma alla Millennium Falcon che ha stimolato la fantasia dei più ottimisti. Invece, hanno detto gli esperti, ciò che l'immagine mostra è probabilmente solo una formazione rocciosa vagamente circolare, un cuscino di basalto  rara, ma possibile nel mondo degli abissi.

Scoprire la composizione è molto più facile di quanto gli svedeci ci facciano credere, perchè aspettano tanto?


Incapacità

La presunta incapacità della squadra di Ocean X di fornire i dettagli del fondale marino è il segreto per tenere alta l'attenzione e aggiungere fascino all'oggetto, almeno a vedere la recrudescenza della copertura mediatica ad ogni nuova notizia.

Peter Lindberg, capo della Ocean Team X, ha un ulteriore motivo, secondo Jonathan Hill, un ricercatore presso l'impianto di Mars Space Flight presso l'Arizona State University, che analizza le immagini le caratteristiche della superficie dei pianeti scattate durante missioni della NASA Mars. Insomma non uno qualunque.
"Ogni volta che la gente fa affermazioni straordinarie, è sempre una buona idea prendere in considerazione per un momento se sono personalmente beneficiare del credito di quelle affermazioni o se si tratta di una osservazione veramente oggettiva", ha detto Hill. "In questo caso, la squadra ha chiaramente molto da guadagnare da un'affermazione straordinaria", ha detto.


Tour sul fondale

Il signor Lindberg stà organizzando piano economici per portare dei turisti facoltosi nel suo sottomarino per visualizzare l'oggetto. Se avesse usato un martello pneumatico sottomarino per rompere un piccolo pezzo dell' oggetto, un geologo avrebbe potuto determinare se fosse un cuscino basalto in pochi minuti. Ma se si rivelato rivelasse un cuscino di basalto e non un 'misterioso UFO', il signor Lindberg non avrebbe molto altro per alimentare il suo business plan. Quindi prepariamoci ad aspettare perchè la storia andrà per le lunghe.


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